Maria Campitelli My way on the way -Trophallaxis World

 

…le “mappe”, inconfondibile elaborazione visiva di Olga Danelone. E con le mappe i simboli, assolutamente contemporanei, di un’idea di “transito” inarrestabile, quali le autostrade, gli svincoli, le rotatorie e le confluenze, le scale mobili,- parallelo umano della trofallassi degli insetti- che produce comunanza di intenti e desideri, l’intesa di gruppo, la coesione sociale.

Nella ricerca costante su questo percorso intrapreso dall’artista Olga Danelone, si aggiungono di continuo nuove appendici, nuovi ruoli, in cui l’artista si immedesima, come quello dell’Editore, con il copyright, o quello dell’architetto per la necessità, in entrambi i casi, di convalidare, di autenticare il proprio progetto, il lavoro prodotto, apponendovi un marchio. Nasce così il timbro “Olga Danelone – International Street View”, qui esposto assieme alle opere timbrate. Oppure, ultimo corollario di percorso, “Pac-Man, in transito” questa creaturina tutto testa e grandi occhi, assimilabile ai giochi elettronici reperibili anche nei casinò e quindi foriera di speranze e desideri, come di percorsi-destino precostituiti, che s’aggira per le vie del mondo, e in cui si cala, nell’era tecnologica, la nostra dimensione umana.

Questi cicli di opere sono tutti accomunati dal concetto fondante della “trofallassi umana” da cui il titolo della mostra “My way, on the way – Trophallaxis World”, ovvero “a modo mio, sulla strada –mondo trofallassi”.

Infatti tutto il senso della più recente ricerca artistica della Danelone si concentra nel suo personale modo di indagare sul territorio che ospita l’umanità, attraverso la trofallassi umana, immaginata dall’artista come “un legante impalpabile della società-Uomo”. L’artista definisce My Way “una intima e personale scelta dei “miei” neuronali algoritmi.

Maria Campitelli , critico, giornalista e curatore d’arte contemporanea, Trieste