(…) Lo spazio dipinto da Danelone è reale e virtuale, concreto e illusivo, luogo di scambio e di contatto, metafora visiva per rappresentare i mutamenti e i nessi relazionali che sono a fondamento della visione interattiva collettiva.
Tempo, spazio, misura, dismisura, flusso, smarrimento: sono concetti ri-pensati come rivelatori di comportamenti e condizionamenti senso-motori che – dalle radici biologiche ai riflessi sociologici- si concatenano in un gioco di continue confluenze tra il naturale e l’artificiale.
Lo schema concettuale della “trofallassi” è esplorato dall’artista per riflettere sullo stato d’intensa labilità della percezione, con la speranza che il rapporto tra uomo e mondo possa sottrarsi ai ritmi invasivi della spersonalizzazione seriale per ritrovare – attraverso l’arte – nuove zone di significanza.
Claudio Cerritelli, critico, saggista e curatore d’arte, docente all’Accademia di Brera, Milano.