– gennaio 2011 – Irrealtà.
Realtà traslata, un’altra da sé.
La scritta Avanguardia rossa, in un’opera del 2010, dove sono impresse diverse calzature sexy di color rosso, esprime un richiamo rivoluzionario e un’utopia oggettivata.
La mia ricerca sull’assurdità dell’irrealtà. Realtà traslata dalla pubblicità. Tutto è svuotato, ma nello stesso istante nessun archetipo è gettato, tutto può ancora servire allo scopo. Questo, paradossalmente, mi piace, perché dà diversi valori alla medesima parola, od oggetto, e ci offre sensazioni individuali infinite.
– maggio 2011 –
…la cosmologia, la biologia, la quantistica, la consapevolezza di queste; il mio corpo le assorbe e le condivide nel lavoro e nel sociale. Stiamo vivendo cambiamenti nella percezione dell’universo. Tramite le scoperte scientifiche ci perviene un rinnovato e puro valore dell’insieme, una filosofia caleidoscopica della realtà.
Attribuire alle cose della vita un significato diverso è, forse, l’unica strada razionalmente percorribile.
… La variante stilistica, il numero come indicatore di diverse possibilità d’acquisto si trasforma in gioco insieme alla certezza che ogni persona ha in serbo sempre nuove forze creative.
… Il sentire è frutto di sperimentazioni, una elaborazione di conoscenze e decisioni che creano singole storie incorporate. Nella Danelone creano questo evento di segni, di cancellature, formando un passato nello stesso presente finale dell’opera.
Simile al sistema del computer, dove c’è la memoria fissa e quella volatile, che elabora mantenendo sempre la possibilità di un cambiamento, nel quadro si alterna il pensiero razionale, vale a dire l’immagine pubblicitaria elaborata a computer e il pensiero liberato, il movimento che scaturisce immediato sull’area pittorica.
Possiamo rivolgere lo sguardo al segno cosmologico e ancestrale di Hartung, ma se in lui immaginiamo un macro universo, in me c’è un segno introspettivo che dà forma all’infinitamente piccolo. L’istante di una scintilla che permette al segno di nascere, prendere un aspetto solo a lui concesso.
La pubblicità sui giornali, rielaborata a Photoshop, si mescola a un movimento pittorico della mente e del corpo. Ci sono le cancellature, il carteggio, le velature…
Qual è il soggetto centrale, il pensiero pittorico che fluttua o la silhouette pubblicitaria che a tratti è nitida oppure scompare con la mia manipolazione? Un quesito dove ci si può rispecchiare, lasciarsi trasportare dalla consistenza oggettuale del quadro.